Perché un corso di guarigione?

Forse qualcuno si sarà fatta questa domanda quando ha visto la locandina preparata dal gruppo Madonna del Sorriso di Messina, con il passo di Giovanni 5,6b “Vuoi guarire?” Magari avrà pensato: io non mi sento ammalato, da cosa ho bisogno di essere guarito?

Però, stimolati dalla curiosità, probabilmente attratti da un incomprensibile richiamo, in oltre 100 hanno partecipato al corso di guarigione svoltosi presso l’Oasi Madonna del Sorriso, in un ambiente ideale che si affaccia sullo stupendo spettacolo naturale dello Stretto di Messina, circondato dal silenzio solo a tratti interrotto dal cinguettio degli uccelli. Luogo ideale per una approfondita riflessione, guidata dai fratelli della Comunità “Eccomi manda me” di Ragusa.

Dire che Mimma, Gianni e Rosanna ci hanno totalmente coinvolti è dire poco: con schiettezza di linguaggio e modi amabili ed accoglienti hanno fatto in modo che ciascuno di noi si riconoscesse e si identificasse nei loro pregi e difetti, nella loro esperienza di fede che vive quotidianamente vittorie e sconfitte, salite e discese, cadute e risalite. Sì, perché i nostri amati fratelli non ci hanno proposto solo dotte catechesi ma ci hanno comunicato – in ciascuno dei passaggi dell’intenso programma del corso - la loro autentica vita e noi tutti ci siamo identificati in loro.

L’efficacia del corso sta proprio in questo aspetto: in ogni tematica che hanno condiviso con noi è sempre emersa la consapevolezza che il Signore era sempre presente ed operante e chiedeva una sola cosa: abbandonarsi completamente a Lui come un bimbo si getta nelle braccia del suo papà perché sa che in ogni situazione egli sarà pronto a proteggerlo, salvarlo e risollevarlo.

Molti e continui i riferimenti alla Parola, che puntualmente ha accompagnato, anzi spesso ha preceduto e introdotto, i vari interventi, sempre calati nell’esperienza quotidiana di uomini e donne che vivono da figli di Dio, fiduciosi e felici.

Cosa dire poi della conclusione di ogni riflessione? Il momento della sintesi e dell’impegno personale si fa nell’Adorazione Eucaristica, durante la quale stai cuore a cuore davanti a Gesù, parli con Lui, a volte anche ci litighi, ma dalla luce che emana dalla presenza di Gesù Eucarestia tutti siamo stati illuminati, confortati e abbracciati. Anche qualche dinamica ha contribuito a fissare nella nostra mente e nel nostro cuore l’esperienza di amore che abbiamo vissuto: gesti semplici, facili da ricordare, ma che opportunamente richiamano la Verità assoluta, l’Amore di Dio ed il nostro continuo bisogno di sentirci accolti, perdonati e amati.

E’ vero: noi ascoltiamo, parliamo, ridiamo e piangiamo, ma alla fine tutto viene ricapitolato in Gesù che ci promette e ci dona una vita che vale la pena di essere vissuta in pienezza.

Tanta abbondanza di Grazia risalta dalle testimonianze offerte dai partecipanti.

Graziella ci dice: “Ho iniziato questo corso di guarigione piena di entusiasmo... già dal venerdì, primo giorno del corso, ho avvertito che Dio parlava direttamente a me e mi ricordava che Lui mi è stato sempre accanto, mi ha salvata tante volte, specie nei momenti più bui e difficili. Lui mi ha sostenuta anche se non lo sapevo, e, con lo sguardo velato di commozione, mi è sembrato di vederlo proprio lì accanto a me.

La notte del secondo giorno di corso mi sveglio - dopo aver fatto un sogno che non ricordo - con l'ansia di non sapere cosa chiedere a Gesù, da quali ferite desideravo essere guarita ... mi chiedevo, tra me e me, come mai non sapessi riconoscere quello che mi aveva fatto veramente male, anche perché ho sempre pensato di essere una persona serena ...  Così ho portato il Rosario sul cuore, pregando Dio di aiutarmi a ricordare e riconoscere ciò che potevo chiedere in quel momento. Ad un certo punto è come se il mio cuore fosse diventato un libro, le pagine si sfogliavano a ritroso e ho rivisto tanti momenti che hanno lasciato una ferita nella mia vita: le sofferenze nel mio matrimonio, i miei anni di scuola, anche quelli a tratti sofferti sino ad arrivare alla mia infanzia. Anche lì ho ricordato alcuni episodi che mi hanno fatto soffrire. Sono usciti fuori tanti episodi che non avrei mai immaginato e che mi hanno fatto capire il perché di tanti comportamenti ed accettazioni di oggi. Ad un certo punto, realizzando quanto mi era successo, mi sentivo, al tempo stesso, stupita e confusa. 

La mattina successiva mia figlia, che di solito mi invia solo il buongiorno, inaspettatamente mi ha inviato un messaggio dicendomi "mamma, spero che tu non vada mai a letto pensando di avere fallito come madre, perché potrei scrivere un libro su tutto il bene che mi hai fatto. Ti amo, mamma". Non credevo a quello che leggevo ... quanto amore ho sentito! Sono veramente grata a Dio per quello che è successo, per me è una grazia immensa.”

Anche Sara fa parte del gruppo RnS "Madonna del Sorriso" della Parrocchia di S. Gabriele dell'Addolorata di Messina e ci testimonia: “Non è facile far comprendere il dolore lancinante che si prova quando perdi tua figlia... la tua prima figlia!

Dopo 8 mesi di gravidanza, quando tutto è pronto per accogliere la tua bambolina, tutto crolla... il mondo intero crolla... ricovero in ospedale, pressione altissima, ti affidi al tuo ginecologo... ma lui arriva in ritardo! La mia bimba nasce morta e rischio anch'io di morire!

Molto lentamente mi riprendo da questo grande dolore e lo faccio scomparire in un angolo inaccessibile del mio cuore, la vita prosegue, nascono due bellissime figlie e poi due splendide nipotine... ma io non riesco a perdonare quel medico che, per leggerezza, mi ha causato il più grande dramma della mia vita!

Ed eccomi arrivata, dopo 40 anni, a queste due giornate del Corso di guarigione con la convinzione di stare interiormente benissimo. Ma, durante un momento di preghiera, ecco che, dinanzi ai miei occhi e dentro il mio cuore, si ripresenta più forte che mai il mio dramma! Ma una voce dentro di me dice: "Perché piangi? ... sei fortunata, devi ringraziare quel medico che ti ha salvato la vita e soprattutto devi perdonarlo!"

Ho rivissuto quel momento con gli occhi del Signore e dopo 40 anni sono tornata ad essere libera dal sentimento dell'odio e sento finalmente di essere tornata me stessa! Grazie mio Signore della Vita, grazie!”

Per tanta grazia, tante conversioni e guarigioni, ringraziamo di vero cuore il Signore ed esprimiamo il nostro affetto e la nostra riconoscenza ai fratelli che si sono lasciati usare come strumenti per aiutarci nel percorso di guarigione interiore; sono stati per noi la tenera carezza di Dio che ci conforta, la spalla su cui appoggiarci, la mano sicura di Dio tesa a rialzarci.  Alleluja