| DOMENICA
31 AGOSTO 2025 |
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| XXII DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO ANNO C | |||
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1)
Invoca lo
Spirito Santo perché
possa aprire il tuo cuore
alla
comprensione della Parola. 2) Leggi attentamente il brano del Vangelo 4)
Adesso fai silenzio perché
Gesù
possa parlare al tuo cuore. La seconda parabola ci
apre all'altra grande novità del Vangelo: la gratuità. Gesù ci invita a
donare
senza aspettare nulla in cambio, a superare la logica umana del "dare
per
ricevere" per entrare nella logica divina del "dare per amore".
Così è Dio. Così ce lo ha mostrato Gesù: amore gratuito e
incondizionato. E noi
siamo proprio i poveri, gli storpi, gli zoppi, i ciechi invitati al suo
banchetto di amore. “Quando
offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi
fratelli né i
tuoi parenti né i ricchi vicini”. Belli
questi
quattro gradini del cuore in festa, quattro segmenti del cerchio caldo
degli
affetti: amici, fratelli, parenti, vicini; non invitarli, perché poi
anche loro
ti inviteranno e il cerchio si chiude nell'eterna illusione del
pareggio tra dare
e avere. “Quando offri un banchetto,
invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da
ricambiarti.” Ecco di nuovo quattro gradini, quelli che ti portano
oltre il
cerchio del sangue, oltre il piacere della reciprocità. Invita questi
strani
commensali, e non perché tu ne hai bisogno ma perché loro ne hanno
bisogno. Sarà
forse un pranzo un po' triste per te? Ma per loro sarà un pranzo
felice. E tu
sarai beato. E sarai beato, perché agisci come agisce Dio, perché
vivere è
dare. La felicità ha sempre a che fare con il dono. Questo è il divino
Vangelo,
Vangelo da Dio e non da uomini, che mette a soqquadro la logica del
tornaconto. -
Esamino
il mio modo di vivere, di relazionarmi
con gli altri e il mio comportamento. La gratuità è
lo stile con cui vivo: amato gratis, senza
condizioni non aspettando niente in cambio? 6) Prega: Trasforma
in propositi e in preghiera le riflessioni che
lo Spirito ti ha suggerito. Gesù, in una società
in cui tutti sognano di essere riconosciuti, ammirati e rispettati, tu
ci
chiedi l’umiltà e la mitezza, ci inviti a non considerarci superiori
agli
altri, a donare senza attendere il contraccambio, ad aiutare senza
secondi
fini, proprio come hai fatto tu. La tua parola ci indica un altro
stile, un
altro modo di vivere. Aiutaci, Signore, a cambiare il nostro
atteggiamento. Impegno: “Chiunque si esalta sarà
umiliato, e chi si
umilia sarà esaltato”. Di fronte a Dio ogni uomo è
posto nella giusta
collocazione e la mano del Signore compie l'esaltazione degli umili e
l'abbassamento dei superbi come canta il Magnificat. Recitiamo la
preghiera del
Magnificat chiedendo a Maria di avere la sua umiltà. |
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