CELLULE di evangelizzazione: STORIA DI UN CAMMINO

Capita ormai da poco più di un decennio e capita probabilmente sempre più spesso nei nostri ascensori o nei parcheggi condominiali, alle fermate dell’autobus o nei negozi di questa nostra Panoramica, di sentir parlare dei vicini che si rinno-vano l’invito, e magari a volte lo hanno esteso anche a noi, ad un non meglio identificato "incontro di cellula", specificando forse soltanto che si sarebbe svolto in questa o quella casa e provocando così in noi una curiosità non ancora soddisfatta.

Se ci è capitato di ascoltare dialoghi di questo tipo allora abbiamo sentito parlare di "Cellule Parrocchiali di Evangelizza-zione", gruppi che sono capillarmente diffusi sulla nostra Panoramica e che sono curati e coordinati dal nostro parroco.

Si tratta di una realtà che ha iniziato a diffondersi in Italia sul finire degli anni ottanta per l’impegno di un sacerdote della diocesi di Milano, don PiGi Pierini, che ne aveva fatto esperienza in alcune parrocchie cattoliche americane riconoscen-dovi delle potenzialità per un annuncio del Vangelo (l’Evangelizzazione appunto) che fosse riscoperto dal cristiano come missione primaria da realizzare nei confronti delle persone incontrate durante la giornata. Per il suo impegno e per quello del giovane sacerdote ragusano don Salvatore Tumino, morto lo scorso maggio, le cellule di evangelizzazione sono oggi diffuse, come cammino di crescita all’interno delle comunità parrocchiali, non solo nella maggior parte delle nostre regioni ma in numerosi stati europei.

Questa esperienza è dunque una realtà giovane, entusiasta, che pone al centro la contemplazione di Gesù stesso nella Adorazione Eucaristica e che, da Gesù ammaestrata, cerca di attuare il Suo invito all’annuncio del Vangelo, missione di ogni cristiano sottolineata dalle illuminate e illuminanti esortazioni apostoliche Evangelii Nuntiandi (Paolo VI-1975) e Christifideles Laici (Giovanni Paolo II-1988), documenti della Chiesa spesso oggetto della formazione che il nostro Padre Tonino propone alle cellule.

Il sistema che le cellule adottano per adempiere a questa missione è appunto quello della diffusione capillare sul territorio di gruppi che si moltiplicano secondo il processo mitotico di riproduzione degli organismi cellulari. E’ a questa particolare caratteristica che si deve il nome di questi gruppi e la loro ampia diffusione: ogni qualvolta infatti uno di essi raggiunge i 20 membri si "moltiplica" dando origine a 2 gruppi che dimezzati nel numero raddoppiano la copertura territoriale e crescono infinitamente in entusiasmo. Questo fenomeno è la naturale conseguenza dell’impegno nell’annuncio del Vangelo che i componenti del gruppo profondono, poiché spesso a tale annuncio segue l’invito a fare esperienza del Vangelo vivendo con la comunità parrocchiale un cammino di crescita, aumentando così il numero dei partecipanti al gruppo stesso che avendo come ulteriore caratteristica quella di svolgersi nelle case di parrocchiani disponibili e in comunione con P. Tonino, non può certamente essere troppo numeroso. Questa collocazione casalinga produce inoltre un clima caldo e accogliente che distende e dispone nel modo migliore alle relazioni interpersonali e prepara gradualmente all’inserimento nella realtà più ampia e variegata della parrocchia che offre numerose occasioni di incontro. Un clima disteso dunque per favorire non lo svago ma la concentrazione per mettere sempre più a fuoco il motivo che spinge alla partecipazione ad un gruppo: conoscere e far conoscere Gesù.

Gli incontri settimanali dei gruppi si ispirano per la struttura alla vita delle prime comunità cristiane che gli Atti degli Apostoli al capitolo 2 descrivono assidue "nell’ascoltare l’insegnamento degli apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere"(At 2,42); gli incontri dunque comprendono preghiera, confronto e formazione curata dallo stesso P. Tonino con 15 minuti di insegnamento in audiocassetta che gli permettono di dare un’impronta unica ai gruppi che sono per natura diversificati secondo le caratteristiche proprie ed esclusive dei partecipanti.

La frazione del pane comunitaria è certamente anche per le cellule l’Eucaristia domenicale da vivere insieme con tutte le altre realtà parrocchiali e tutti gli abitanti della Panoramica come momento più alto del cammino di crescita settimanale. Momento nel quale il desiderio di conoscenza e di frequentazione con Gesù viene soddisfatto pienamente e produce lo slancio necessario a moltiplicare quelle conversazioni negli ascensori o nei parcheggi della nostra Panoramica sugli ora "meglio identificati" incontri di cellula.

 Gianluca Grosso (Gian.gro@tiscalinet.it)