.... CAPPELLA ADORAZIONE PERPETUA ...  GIARDINO DELLA MISERICORDIA ...   OASI MADONNA DEL SORRISO ...
ORARI SS. MESSE: FERIALI 09:00-18:00      FESTIVI 09:00-10:30-12:00-18:00
  OTTOBRE 2025

           OGNI GIORNO UNA RIFLESSIONE SULLA PAROLA DI DIO, A CURA DI P. TONINO


                                                                                                                                                                                                                                  
MERCOLEDI' 01 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca (9,57-62)
In quel tempo, mentre camminavano per la strada, un tale disse a Gesù: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro è adatto per il regno di Dio»
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
                   
GIOVEDI' 02 OTTOBRE 2025                                                 SS. ANGELI CUSTODI
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 18,1-5.10
 In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

VENERDI' 03 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
10:13-16
In quel tempo, Gesù disse:
"Guai a te, Corazin, guai a te, Betsàida! Perché se in Tiro e Sidone fossero stati compiuti i miracoli compiuti tra voi, già da tempo si sarebbero convertiti vestendo il sacco e coprendosi di cenere. Perciò nel giudizio Tiro e Sidone saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafarnao, sarai innalzata fino al cielo?
Fino agli inferi sarai precipitata! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me disprezza colui che mi ha mandato».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
SABATO 04 OTTOBRE 2025                                       SAN FRANCESCO D'ASSISI
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 11,25-30
In quel tempo Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza. Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo.
Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
DOMENICA 05 OTTOBRE 2025
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO ANNO C
1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Luca: (Lc 17,5-10): “In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: «Accresci in noi la fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: “Sràdicati e vai a piantarti nel mare”, ed esso vi obbedirebbe. Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, stríngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti? Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Il Vangelo della XXVII domenica del Tempo Ordinario si apre con una richiesta accorata da parte degli apostoli al Signore: «Accresci in noi la fede!». Si tratta di una reazione all'insegnamento di Gesù, che poco prima aveva invitato i discepoli a non essere motivo di scandalo per i più piccoli, ovvero coloro che sono deboli nella fede, e a mostrare disponibilità nel perdonare il fratello colpevole e pentito, accogliendolo in ogni momento e senza imporre condizioni. Si tratta di un insegnamento che per l'evangelista Luca si addice anche a coloro che, dopo gli apostoli, saranno guide delle comunità cristiane. Una preghiera che Gesù non esaudisce, perché non tocca a Dio aggiungere fede, non può farlo: la fede è la libera risposta dell’uomo al corteggiamento di Dio. Tutti noi possiamo fare nostra questa invocazione. Anche noi come gli Apostoli diciamo al Signore Gesù: «Accresci in noi la fede!».  Anche se la nostra fede è piccola, è debole, è fragile, gliela offriamo così com’è, perché Gesù la faccia crescere. Una delle ragioni dello scarso peso che ha la fede nella storia degli uomini è nel fatto che essa viene spesso smentita dalla vita dei credenti che mostrano un comportamento molto lontano dall'ideale evangelico. La fede, allora, appare senza efficacia: non cambia la vita. Non solo non sradica i gelsi, ma non smuove nemmeno un fuscello. La fede deve essere testimoniata nella vita di tutti i giorni. Gesù dice che basta avere una fede così piccola, come “un granello di senape” ma vera, sincera, per fare cose umanamente quasi impossibili, impensabili. Ed è vero. Tutti conosciamo persone semplici, umili, ma con una fede fortissima, che davvero spostano le montagne. In questo mese di ottobre, dedicato alle missioni, possiamo pensare a tanti missionari, che per portare il Vangelo hanno superato ostacoli di ogni tipo, hanno dato veramente la vita.
“Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”.  "Inutile" non va inteso come qualcosa privo di valore, rimanda all'importanza di agire non per interesse o per utilità propria, ma solo in osservanza della gratuità dell'amore e del bene della salvezza eterna. Di fronte a Dio non ci sono meriti né diritti da rivendicare, ma la loro gloria è di aver servito. Loro gioia è servire la vita. Servo è il nome che Gesù sceglie per sé. E servire mi fa sua immagine e somiglianza. Una vita di servizio non è inutile, è senza pretese. Non ha bisogno di applausi, di consenso, di gratificazioni, di successo. È il servizio che è vero, non la ricompensa. Inutili noi, ma mai è inutile il servizio.
- Esamino la mia fede, la rafforzo con la preghiera, l’ascolto della Parola, i sacramenti, il confronto con una guida spirituale? Invoco una fede più grande?
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Insegnami, Signore, sull’esempio di Maria, Serva per eccellenza, a servirti con amore e per amore in ogni occasione della mia giornata. Il tuo amore per l’uomo mi guidi a percorrere la strada della gratuità, dell’operosità che diviene libertà e gioia per gli altri e anche per me. Tutto secondo la tua volontà, oggi e sempre. Amen.
Impegno: Cerco di aprire gli occhi sulle occasioni che il Signore mi favorirà in questa settimana per compiere gesti di servizio gratuito, anche verso chi potrebbe non meritarlo.   

LUNEDI' 06 OTTOBRE 2025

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,25-37

In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?». Gesù riprese: «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gèrico e cadde nelle mani dei briganti, che gli portarono via tutto, lo percossero a sangue e se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e, quando lo vide, passò oltre. Anche un levìta, giunto in quel luogo, vide e passò oltre. Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto, vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo caricò sulla sua cavalcatura, lo portò in un albergo e si prese cura di lui. Il giorno seguente, tirò fuori due denari e li diede all’albergatore, dicendo: “Abbi cura di lui; ciò che spenderai in più, te lo pagherò al mio ritorno”. Chi di questi tre ti sembra sia stato prossimo di colui che è caduto nelle mani dei briganti?». Quello rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va’ e anche tu fa’ così».

ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
MARTEDI' 07 OTTOBRE 2025
[26]Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, [27]a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. [28]Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». [29]A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. [30]L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. [31]Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. [32]Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre [33]e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». [34]Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». [35]Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. [36]Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: [37]nulla è impossibile a Dio». [38]Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
MERCOLEDI' 08 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,1-4 
Gesù si trovava in un luogo a pregare; quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli gli disse: «Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre,
sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdona a noi i nostri peccati,
anche noi infatti perdoniamo a ogni nostro debitore,
e non abbandonarci alla tentazione».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

GIOVEDI' 09 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,5-13
In quel tempo, Gesù disse ai discepoli:
«Se uno di voi ha un amico e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico, prestami tre pani, perché è giunto da me un amico da un viaggio e non ho nulla da offrirgli”, e se quello dall’interno gli risponde: “Non m’importunare, la porta è già chiusa, io e i miei bambini siamo a letto, non posso alzarmi per darti i pani”, vi dico che, anche se non si alzerà a darglieli perché è suo amico, almeno per la sua invadenza si alzerà a dargliene quanti gliene occorrono.
Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Perché chiunque chiede riceve e chi cerca trova e a chi bussa sarà aperto.
Quale padre tra voi, se il figlio gli chiede un pesce, gli darà una serpe al posto del pesce? O se gli chiede un uovo, gli darà uno scorpione? Se voi dunque, che siete cattivi, sapete dare cose buone ai vostri figli, quanto più il Padre vostro del cielo darà lo Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO  

VENERDI' 10 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,15-26
In quel tempo, [dopo che Gesù ebbe scacciato un demonio,] alcuni dissero: «È per mezzo di Beelzebùl, capo dei demòni, che egli scaccia i demòni». Altri poi, per metterlo alla prova, gli domandavano un segno dal cielo.
Egli, conoscendo le loro intenzioni, disse: «Ogni regno diviso in se stesso va in rovina e una casa cade sull’altra. Ora, se anche Satana è diviso in se stesso, come potrà stare in piedi il suo regno? Voi dite che io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl. Ma se io scaccio i demòni per mezzo di Beelzebùl, i vostri figli per mezzo di chi li scacciano? Per questo saranno loro i vostri giudici. Se invece io scaccio i demòni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.
Quando un uomo forte, bene armato, fa la guardia al suo palazzo, ciò che possiede è al sicuro. Ma se arriva uno più forte di lui e lo vince, gli strappa via le armi nelle quali confidava e ne spartisce il bottino.
Chi non è con me, è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.
Quando lo spirito impuro esce dall’uomo, si aggira per luoghi deserti cercando sollievo e, non trovandone, dice: “Ritornerò nella mia casa, da cui sono uscito”. Venuto, la trova spazzata e adorna. Allora va, prende altri sette spiriti peggiori di lui, vi entrano e vi prendono dimora. E l’ultima condizione di quell’uomo diventa peggiore della prima». 
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

SABATO 11 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,27-28 
In quel tempo, mentre Gesù parlava, una donna dalla folla alzò la voce e gli disse: «Beato il grembo che ti ha portato e il seno che ti ha allattato!».
Ma egli disse: «Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano!».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

DOMENICA 12 OTTOBRE 2025
XXVIII DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO ANNO C
1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Luca: (Lc 17,11-19): “Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».”.
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Il Vangelo della XXVIII Domenica del Tempo Ordinario si apre con un'annotazione geografica: Gesù, diretto a Gerusalemme, attraversa la Samaria e la Galilea. Entrato in un villaggio, il Maestro è avvicinato da dieci lebbrosi. La lebbra a quei tempi non era solo una devastante malattia della pelle, ma anche il segno di una impurità interiore, di un peccato da punire con l'emarginazione dal contesto familiare, sociale e religioso. Il libro del Levitico descrive nei dettagli la condizione del lebbroso, escluso dalla comunità civile, rivestito di stracci e costretto a manifestare davanti a tutti la propria colpevolezza.  I lebbrosi, restando a debita distanza da Gesù, non gridano la loro impurità, come avrebbero dovuto fare secondo la Legge, ma invocano pietà, desiderano essere guariti e purificati, «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!»”.  Dieci lebbrosi, una comunità senza speranza, un nodo di dolore, all'improvviso si pone di traverso sulla strada dei dodici. Gesù “appena li vide” cioè subito, senza aspettare un secondo di più, prima ancora di sentire il loro lamento. Gesù ha l'ansia di guarire, il suo amore ha fretta, è amore preveniente, amore che anticipa, pastore che sfida il deserto per una pecora che non c'è più, padre che corre incontro mentre il figlio cammina. Davanti al dolore dell’uomo, appaiono i tre verbi dell'agire di Cristo: vedere, fermarsi, toccare, anche se solo con la carezza della parola. Davanti al dolore scatta come un’urgenza, una fretta di bene: non devono soffrire neanche un secondo di più. “Andate...” E mentre andavano, furono purificati. Sono purificati non quando arrivano dai sacerdoti, ma mentre camminano. La guarigione comincia con il primo passo compiuto credendo alla parola di Gesù. La vita guarisce non perché raggiunge la meta, ma quando salpa, quando avvia processi e inizia percorsi.
Passiamo ora alla seconda parte del Vangelo. “Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro”. Dal gruppo anonimo si stacca un personaggio, per giunta samaritano, uno straniero che Gesù presenta come il credente esemplare. La sequenza delle sue azioni consente di tracciare un percorso spirituale valido per ciascuno di noi: vedendosi guarito... è il momento di chi rientra in se stesso per riconoscere che la propria storia non è solo segnata dal peccato, ma dalla grazia di Dio che sana e fa percepire la bellezza di essere figli amati dal Signore; tornò indietro... abbandonando la strada che si è intrapresa, si ritorna da Colui che non si è mai allontanato da noi, anche se con il peccato potremmo aver posto una distanza tra noi e Dio; lodando Dio a gran voce... quando il Signore tocca il cuore e lo guarisce dall'incredulità, dalla paura, dal peccato, allora si dà spazio alla lode e ci si prostra ai piedi di Gesù in adorazione, riconoscendolo non semplicemente come il Maestro, ma come l'unico Dio, nostro Salvatore, allo scopo di ringraziarlo, perché è la sola nostra parola autentica di fronte al Signore.
“E gli altri nove dove sono?” Gesù constata che dieci sono stati sanati, ma uno solo salvato. E si esprime con dolore. Guarire gli uomini dalla loro ingratitudine è ben più difficile che guarirli dalle loro malattie. La gratitudine, la festa, lo stupore, sono atteggiamenti connaturali all'uomo, eppure manifestati troppo poco nella nostra vita. Siamo tutti molto lamentosi, sempre pronti a sottolineare il negativo. Diamo tutto per scontato: è normale esistere, vivere, respirare, amare; normale e dovuto nutrirsi, lavarsi, abitare, lavorare. I nove ingrati sono la perfetta icona di un cristianesimo molto diffuso, che ricorre a Dio come ad un potente guaritore da invocare nei momenti di difficoltà. Che triste immagine di Dio si fabbricano coloro che a lui ricorrono quando c'è bisogno, che lasciano Dio ben lontano dalle loro scelte, dalla loro famiglia, salvo poi arrabbiarsi e tirarlo in ballo quando qualcosa va storto nei loro progetti.
«Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!». Nove lebbrosi guariscono e non sappiamo più nulla di loro, hanno ottenuto ciò che chiedevano, ma non sono salvati. Rimasti chiusi nella loro parziale e distorta visione di Dio, guariti dalla lebbra sulla pelle, non vedono la lebbra che hanno nel cuore. Quanto è importante giungere alla fede vera, non fermarsi ad un rapporto con Dio interessato solo alle cose materiali o alla salute. La fede che salva non è una professione verbale, non si compone di formule ma di gesti pieni di cuore: il ritorno, il grido di gioia, l'abbraccio che stringe i piedi di Gesù. Altro è essere guariti, altro essere salvati. Nella guarigione si chiudono le piaghe. Nella salvezza ritrovi la sorgente, tu entri in Dio e Dio entra in te.
-    La guarigione non è istantanea, richiede un cammino, un fidarsi; Dio chiede sempre consapevolezza, cammino, fiducia. E io quanto sono disposto ad impegnarmi, a camminare o aspetto soltanto il miracolo?
 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Formulo la mia personale preghiera di ringraziamento al Signore.
Impegno: Sant'Agostino, commentando questo episodio del Vangelo, invita i suoi fedeli a far tesoro dell'atteggiamento dei lebbrosi: "Non disperate. Siete malati? Avvicinatevi a Cristo e sarete risanati. E voi, risanati, rendete grazie a lui" Avvicinarsi a Cristo Medico, invocarlo per essere guariti e rendere grazie per i benefici ottenuti sono tre tappe che descrivono un cammino di conversione, preludio alla guarigione spirituale. Impegniamoci a ringraziare per tutto, anche per quello che ci sembra scontato.

LUNEDI' 13 OTTOBRE 2025                                           XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,29-32
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione.
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

MARTEDI' 14 OTTOBRE 2025                            XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,37-41 
In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.
Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma il vostro interno è pieno di avidità e di cattiveria. Stolti! Colui che ha fatto l’esterno non ha forse fatto anche l’interno? Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
MERCOLEDI' 15 OTTOBRE 2025                                      XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,42-46 
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, farisei, che pagate la decima sulla menta, sulla ruta e su tutte le erbe, e lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. Queste invece erano le cose da fare, senza trascurare quelle. Guai a voi, farisei, che amate i primi posti nelle sinagoghe e i saluti sulle piazze. Guai a voi, perché siete come quei sepolcri che non si vedono e la gente vi passa sopra senza saperlo».
Intervenne uno dei dottori della Legge e gli disse: «Maestro, dicendo questo, tu offendi anche noi». Egli rispose: «Guai anche a voi, dottori della Legge, che caricate gli uomini di pesi insopportabili, e quei pesi voi non li toccate nemmeno con un dito!».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
GIOVEDI' 16 OTTOBRE 2025                                 XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 11,47-54
In quel tempo, il Signore disse: «Guai a voi, che costruite i sepolcri dei profeti, e i vostri padri li hanno uccisi. Così voi testimoniate e approvate le opere dei vostri padri: essi li uccisero e voi costruite.
Per questo la sapienza di Dio ha detto: "Manderò loro profeti e apostoli ed essi li uccideranno e perseguiteranno", perché a questa generazione sia chiesto conto del sangue di tutti i profeti, versato fin dall'inizio del mondo: dal sangue di Abele fino al sangue di Zaccarìa, che fu ucciso tra l'altare e il santuario. Sì, io vi dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione.
Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza; voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare voi l'avete impedito».
Quando fu uscito di là, gli scribi e i farisei cominciarono a trattarlo in modo ostile e a farlo parlare su molti argomenti, tendendogli insidie, per sorprenderlo in qualche parola uscita dalla sua stessa bocca.
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

VENERDI' 17 OTTOBRE 2025                                           XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,1-7 
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli:
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all’orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui.
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
SABATO 18 OTTOBRE 2025        San Luca evangelista           XXVIII settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 10,1-9
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: "Pace a questa casa!". Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all'altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: "È vicino a voi il regno di Dio"».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
DOMENICA 19 OTTOBRE 2025
XXIX DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO
ANNO C
1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Luca: (Lc 18,1-9): “In quel tempo, Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai: «In una città viveva un giudice, che non temeva Dio né aveva riguardo per alcuno. In quella città c’era anche una vedova, che andava da lui e gli diceva: “Fammi giustizia contro il mio avversario”. Per un po’ di tempo egli non volle; ma poi disse tra sé: “Anche se non temo Dio e non ho riguardo per alcuno, dato che questa vedova mi dà tanto fastidio, le farò giustizia perché non venga continuamente a importunarmi”». E il Signore soggiunse: «Ascoltate ciò che dice il giudice disonesto. E Dio non farà forse giustizia ai suoi eletti, che gridano giorno e notte verso di lui? Li farà forse aspettare a lungo? Io vi dico che farà loro giustizia prontamente. Ma il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».”.
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: La XXIX domenica del Tempo Ordinario sottopone alla nostra attenzione una parabola esclusiva dell'evangelista Luca, sul valore della preghiera continua e perseverante come antidoto alla stanchezza dello spirito e all'affievolimento della fede e della speranza. Il racconto di Gesù porta sulla scena un giudice, che esercita la giustizia in modo disonesto e abusando del suo potere, e una donna vedova, indifesa, esposta alla povertà e alla precarietà. “Gesù diceva ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi mai. «In una città viveva un giudice…”. In questa parabola, Gesù lega in modo indissolubile due temi importanti per la vita di noi cristiani: la necessità e l’insistenza della preghiera. Il Vangelo ci porta a scuola di preghiera da una vedova, una bella figura di donna, forte e dignitosa, che non si arrende, fragile e combattiva al tempo stesso. Ha subito ingiustizia e non abbassa la testa. Così come il giudice corrotto esaudirà le richieste continue della vedova allo stesso modo il Padre sarà pronto a soddisfare le nostre preghiere. Pregare bene a noi pare un obiettivo impossibile da raggiungere perché pregare non è dire preghiere. La preghiera richiede perseveranza e impegno. Pregare bene, pregare con fiducia, pregare senza stancarsi mai: pregare quando dà gioia, pregare quando facciamo fatica: questo è l'insegnamento di Gesù. Così alimentiamo la fede, accogliamo la salvezza del Signore. Perché pregare? È come chiedere: perché respirare? Per vivere. La preghiera è il respiro della fede. Forse tutti ci siamo qualche volta stancati di pregare, e ci siamo chiesti tante volte: ma Dio esaudisce le nostre preghiere? «Dio esaudisce sempre, ma non le nostre richieste bensì le sue promesse». (Bonhoeffer) Non si prega per cambiare la volontà di Dio, ma il cuore dell'uomo. Non si prega per ottenere, ma per essere trasformati. Molti non riescono a pregare ma se è sincero il mio desiderio posso chiedere: “Signore insegnami a pregare”, se ho questa volontà, se sono disposto a cambiare atteggiamenti, modi di vivere, orari, il Signore trasformerà la mia vita spirituale e mi aiuterà. “Imparare a pregare è imparare a vivere”; “la preghiera è il respiro dell'anima”; “la preghiera è la forza di Dio nella nostra vita, è l'onnipotenza di Dio messa nelle nostre mani, nella nostra fede”.
Il Vangelo si chiude con una domanda che ci interpella personalmente: nel momento della parusia, della sua venuta finale, “il Figlio dell’uomo, quando verrà, troverà la fede sulla terra?».” Questa domanda di Gesù, mentre sta parlando di preghiera, ci sorprende. Ma poi, a ripensarci, anche questa volta Gesù va al nocciolo della questione. Non è proprio la fede che manca a tante nostre preghiere? Abbiamo ridotto l’incontro con Gesù ad una transazione commerciale. Mettiamo sulla bilancia il peso dei riti compiuti e delle parole pronunciate per ottenere qualcosa da lui. E spesso ci sembra quasi di avere dei crediti nei suoi confronti. Abbiamo molte volte la pretesa di piegare Gesù al nostro volere, alle nostre intenzioni e non siamo affatto disposti a seguirlo con docilità. Sì, è proprio la fede che manca a tante nostre preghiere, quella fede che è la sorgente di ogni preghiera autentica.
-    Ho veramente il desiderio di imparare a pregare, oppure sento la preghiera come una cosa noiosa, inutile? Quanto la mia preghiera è espressione di fede?  
6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Adesso dopo aver approfondito il tema della preghiera mettiamo in pratica quello che Gesù ci ha insegnato, dando tempo e cuore a questo momento di preghiera con il Signore.  Invochiamo lo Spirito Santo: O Spirito Santo, vieni in aiuto alla mia debolezza e insegnami a pregare. Senza di Te, Spirito del Padre, non so che cosa devo chiedere, né come chiederlo. Ma Tu stesso vieni in mio soccorso e prega il Padre per me. O Spirito di Dio, Tu conosci il mio cuore: prega in me come il Padre vuole. Amen.
Impegno: Un instancabile apostolo dei poveri del Brasile, osserva: "Due mani giunte ottengono molto di più di due pugni chiusi". Sono parole di un uomo attivissimo. E sono parole confermate da tanti esempi.
 LUNEDI' 20 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,13-21 
In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».
E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».
Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

                            MARTEDI' 21 OTTOBRE 2025              
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,35-38
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

MERCOLEDI' 22 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,39-48 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire” e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

GIOVEDI' 23 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,49-53 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso! Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!
Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione. D’ora innanzi, se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre; si divideranno padre contro figlio e figlio contro padre, madre contro figlia e figlia contro madre, suocera contro nuora e nuora contro suocera».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
VENERDI' 24 OTTOBRE 2025
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 12,54-59 
In quel tempo, Gesù diceva alle folle:
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite: “Arriva la pioggia”, e così accade. E quando soffia lo scirocco, dite: “Farà caldo”, e così accade. Ipocriti! Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo; come mai questo tempo non sapete valutarlo? E perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?
Quando vai con il tuo avversario davanti al magistrato, lungo la strada cerca di trovare un accordo con lui, per evitare che ti trascini davanti al giudice e il giudice ti consegni all’esattore dei debiti e costui ti getti in prigione. Io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

SABATO 25 OTTOBRE 2025
 Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,1-9 
In quel tempo, si presentarono alcuni a riferire a Gesù il fatto di quei Galilei, il cui sangue Pilato aveva fatto scorrere insieme a quello dei loro sacrifici. Prendendo la parola, Gesù disse loro: «Credete che quei Galilei fossero più peccatori di tutti i Galilei, per aver subìto tale sorte? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo.
O quelle diciotto persone, sulle quali crollò la torre di Sìloe e le uccise, credete che fossero più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, io vi dico, ma se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo».
Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Tàglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

DOMENICA 26 OTTOBRE 2025                                     
XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2)  Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Luca: (Lc 18,9-14): “In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adulteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».”.
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Una nuova parabola, propria di san Luca, è al centro della Liturgia della Parola della XXX domenica del Tempo Ordinario. È l'evangelista stesso ad offrirci la chiave di lettura del racconto, svelando la finalità dell'insegnamento del Signore: correggere quanti si ritengono giusti, i quali, per un'intima presunzione che sfiora l'arroganza, formulano un giudizio severo verso i peccatori. È il pericolo per ciascun discepolo: presumere di sé e giudicare gli altri fino al punto di disprezzarli.
La parabola è ambientata nel tempio, in un momento di preghiera personale. “Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano”. Due uomini al tempio a confronto. Il fariseo ritto in piedi prega, mentre a parole si rivolge a Dio, in realtà è centrato su se stesso, non si stanca di ripetere: io ringrazio, io non sono, io digiuno, io pago. Ringrazia, ma solo in apparenza. In realtà esalta solo se stesso. Ha un alto concetto di sé perché è incapace di guardarsi dentro e di scoprire il proprio peccato. Il fariseo non prega, non comunica con Dio. Il suo è un monologo. Dietro di lui un pubblicano, vale a dire uno di quelli considerati pubblici peccatori, il quale “non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo” perché si riconosceva peccatore. Ancora una volta Gesù nel confronto premia la sincera umiltà del pubblicano. È facile trasporre l'insegnamento della parabola dalla società ebraica di duemila anni fa alla nostra: vizi e virtù della natura umana restano immutati nel tempo. E dunque oggi come allora Dio non approva chi confida nei propri presunti meriti, chi si ritiene a posto perché non è ladro, ingiusto, adultero, perché magari ha compiuto un pellegrinaggio, dice il rosario, qualche volta fa persino l'elemosina. Davanti a Dio nessuno ha da vantarsi, perché nessuno che scruti dentro di sé si trova esente da colpe. Dunque la preghiera ci aiuta a vivere in profondità, a rientrare in noi stessi alla ricerca di chi veramente siamo, è la scoperta riconoscente degli infiniti doni ricevuti, è l'umile ammissione dei propri limiti confidando nell'inesauribile misericordia di Dio, accogliendo con intima gioia quell'amore che, malgrado tutto, continuamente ci inonda.
La conclusione della narrazione è provocatoria: “Chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato.” Dio giustifica, ovvero salva, il pubblicano per la sua fede, accogliendone la preghiera; il fariseo, invece, resta prigioniero della propria presunzione e religiosità formale. Chi si esalta, non lascia spazio all'azione di Dio nella propria vita, non ha nulla da chiedere ma solo meriti da ostentare, a differenza del peccatore che attende, in quanto bisognoso, ogni bene da Dio. In modo lapidario conclude sant'Agostino: "Quel ricco fariseo vantava i suoi meriti, il misero pubblicano confessava i suoi peccati". Nessuno può vantarsi di niente perché tutto è dono di Dio. Se Dio ha una preferenza è per chi riconosce questo e si fa umile, senza presunzioni davanti a Lui o disprezzo di fronte agli uomini.
- Gesù non ha raccontato questa parabola solo per i farisei del suo tempo. In ognuno di noi c'è qualche cosa del fariseo. Prendiamone coscienza e chiediamo con umiltà al Signore, riconoscendoci peccatori, di vincere il nostro fariseismo sempre in agguato.
 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.
Facciamo nostra la preghiera del pubblicano pregando con il salmo 50: “Pietà di me, o Dio, secondo la tua misericordia; nella tua grande bontà cancella il mio peccato. Uno spirito contrito è sacrificio a Dio, un cuore affranto e umiliato, Dio, tu non disprezzi. Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo”. Amen
Impegno: Al termine di una vita passata nella santità, come al termine di una vita di delitti, la modalità per entrare in paradiso è una sola: “Signore, abbi pietà di me, perché sono un peccatore”. (Arturo Paoli)
LUNEDI' 27 OTTOBRE 2025                                        XXX settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,10-17
In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
MARTEDI' 28 OTTOBRE 2025                               XXX settimana del tempo ordinario
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Ef 2,19-22
Fratelli, voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d'angolo lo stesso Cristo Gesù.
In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

MERCOLEDI' 29 OTTOBRE                                    XXX settimana del tempo ordinario
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 13,22-30 
In quel tempo, Gesù passava insegnando per città e villaggi, mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: «Signore, sono pochi quelli che si salvano?».
Disse loro: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.
Quando il padrone di casa si alzerà e chiuderà la porta, voi, rimasti fuori, comincerete a bussare alla porta, dicendo: “Signore, aprici!”. Ma egli vi risponderà: “Non so di dove siete”. Allora comincerete a dire: “Abbiamo mangiato e bevuto in tua presenza e tu hai insegnato nelle nostre piazze”. Ma egli vi dichiarerà: “Voi, non so di dove siete. Allontanatevi da me, voi tutti operatori di ingiustizia!”.
Là ci sarà pianto e stridore di denti, quando vedrete Abramo, Isacco e Giacobbe e tutti i profeti nel regno di Dio, voi invece cacciati fuori.
Verranno da oriente e da occidente, da settentrione e da mezzogiorno e siederanno a mensa nel regno di Dio. Ed ecco, vi sono ultimi che saranno primi, e vi sono primi che saranno ultimi»
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO
GIOVEDI' 30 OTTOBRE 2025                                       XXX settimana del tempo ordinario
al Vangelo secondo Luca
Lc 13,31-35
In quel momento si avvicinarono a Gesù alcuni farisei a dirgli: «Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere».
Egli rispose loro: «Andate a dire a quella volpe: “Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme”.
Gerusalemme, Gerusalemme, tu che uccidi i profeti e lapidi quelli che sono stati mandati a te: quante volte ho voluto raccogliere i tuoi figli, come una chioccia i suoi pulcini sotto le ali, e voi non avete voluto! Ecco, la vostra casa è abbandonata a voi! Vi dico infatti che non mi vedrete, finché verrà il tempo in cui direte: “Benedetto colui che viene nel nome del Signore!”».
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO

VENERDI' 31 OTTOBRE 2025                               XXX settimana del tempo ordinario    
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 14,1-6
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservar- lo. Ed ecco, davanti a lui vi era un uomo malato di idropisìa.
Rivolgendosi ai dottori della Legge e ai farisei, Gesù disse: «È lecito o no guarire di sabato?». Ma essi tacquero. Egli lo prese per mano, lo guarì e lo congedò.
Poi disse loro: «Chi di voi, se un figlio o un bue gli cade nel pozzo, non lo tirerà fuori subito in giorno di sabato?». E non potevano rispondere nulla a queste parole.
ASCOLTA IL COMMENTO DI P. TONINO