| VENERDI' 15 AGOSTO 2025 ASSUNZIONE
DELLA BEATA VERGINE MARIA ANNO C 2)
Leggi
attentamente il brano del Vangelo 4)
Adesso fai silenzio perché
Gesù
possa parlare al tuo cuore. 5)
Rifletti: Oggi festeggiamo
l'Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo spesso "adombrata"
(se non propria messa da parte) dalla giornata di Ferragosto:
l'Assunzione
della Vergine Maria in cielo, in corpo e anima. Per noi è festa grande
in tutta
la Chiesa, è festa nel cuore di ogni credente che si sente amato con
una
tenerezza e una comprensione unica da Maria Santissima. Maria non è solo una donna
che ha camminato sulle
strade polverose della Galilea. È una donna che, proprio perché ha
abitato la
terra con verità, ora può salire. L'Assunzione non è il riconoscimento
di una
impresa, ma il compimento di una vita totalmente consegnata. Non è un
premio,
ma la fioritura piena di un'esistenza abitata da Dio, fin nelle fibre
più umili
e nascoste. Maria non ha costruito una carriera nella fede, non ha
cercato
risultati, ma ha detto "sì" nella quotidianità, nei silenzi, nelle
domande senza risposta. Ed è per questo che può essere Assunta, perché
non ha
trattenuto nulla, non ha messo condizioni, non ha chiesto garanzie. È
la donna
del "sì" disarmato, del grembo aperto, dello spazio lasciato libero
perché Dio potesse entrare.
Il Vangelo di oggi ci
consegna l'episodio della
visitazione di Maria ad Elisabetta; in questo incontro pieno di Spirito
Santo,
Maria esprime la sua gioia proclamando l'inno di lode del Magnificat.
“In quei giorni Maria si alzò
e andò in fretta verso la regione montuosa,
in una città di Giuda.” Dopo l'annuncio
dell'Angelo e l'eccomi espresso senza ripensamenti, la Madonna si mette
subito a
servizio. Saputo che la cugina Elisabetta, pur avanti in età, è in
attesa,
Maria si prodiga nell'assisterla. La scena del brano evangelico si
sposta dalla
casa della Vergine a quella della cugina lontano dagli ambienti
ovattati del
Tempio per abitare quelli della ferialità domestica. La santità allora
si vive
in quella quotidianità che segna la nostra vita. La grandezza di queste
due
donne che hanno ricevuto la corona di gloria sta nell'aver fatto cose
grandi
nella vita di tutti i giorni. “Appena Elisabetta ebbe udito
il saluto di Maria, il bambino sussultò nel
suo grembo”. Si
respira la dimensione della gioia perché le attese messianiche ora sono
realizzate e il Battista esprime nel ventre di Elisabetta l'entusiasmo
che lo
condurrà nella vita a indicare Gesù come il vero Agnello e per amore
della
Verità si donerà completamente fino a spargere il sangue. La
Madonna eleva allora una preghiera di
ringraziamento: il Magnificat. Da questo inno scaturisce che la storia
della
salvezza non è di coloro che agli occhi degli uomini sono potenti, ma
di coloro
che vivono ai margini, ovvero i poveri. Essere santi e quindi vivere
nella
beatitudine di Dio come ci indica oggi Maria è vivere dalla parte di
questi. “L’anima mia magnifica il
Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio
salvatore”. Lei è beata perché
ha creduto, ha vissuto la fede. E la fede è credere al progetto di Dio,
ai
valori di Dio, che sono il capovolgimento delle nostre prospettive
terrestri,
mondane. Ebbene,
ringraziamo, in questo giorno di festa, il Signore per il dono
della Madre e sempre affidiamo tutta la nostra vita a questa Madre, che
non è
lontana da nessuno di noi. Che Maria, regina del cielo e della terra,
ci aiuti
a tenere sempre fisso lo sguardo verso Cristo Gesù suo Figlio, nostra
unica
salvezza, e ci aiuti a trovare la giusta strada ogni giorno. Ci
affidiamo a Maria Ss., sorella nella fede,
madre nella grazia, con le parole dell'antica preghiera. Sotto
la tua
protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le
suppliche
di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine
gloriosa e
benedetta. Amen! |
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