DOMENICA 06 LUGLIO 2025
XIV DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO ANNO C 1)
Invoca lo
Spirito Santo perché
possa aprire il tuo cuore
alla
comprensione della Parola. 2) Leggi attentamente il brano del Vangelo 4) Adesso
fai silenzio perché Gesù
possa parlare al tuo cuore.
“Il Signore designò altri
settantadue”. Dopo l’invio in missione dei dodici apostoli, Luca
riporta
anche l’invio in missione dei settantadue discepoli. La sua intenzione,
probabilmente, è di dirci che la missione non è affidata unicamente
allo
stretto gruppo degli apostoli, ma rientra nella vocazione cristiana. La missione
suppone un invio, l'iniziativa, la delega viene da Gesù. Non è opera
privata,
iniziativa propria. Non ci si fa da sé discepoli di Gesù. Si ricevono
da lui la
missione e la grazia necessaria per compierla. Si è mandati. Il
missionario non
deve presentare se stesso, né le proprie idee, ma il Vangelo di Gesù. Il cristiano
coerente è già vangelo vivo con la sola sua presenza, accompagnata
dalla
carità. Diventiamo così, operatori della verità nella carità, ciascuno
in quel
fazzoletto di tempo e spazio in cui il Signore l'ha chiamato. Nel
concetto di
inviare c'è anche l'idea del viaggio e della partenza: andate. Non sono
i
popoli che devono incamminarsi verso i discepoli, ma i discepoli che
devono
correre verso i popoli. Il cristiano non deve accontentarsi di parlare
del
Vangelo soltanto se cercato e interrogato: deve prendere l'iniziativa e
parlarne per primo, deve preoccuparsi di suscitare il problema, non si
accontenta di dare la risposta. “li inviò a due a
due”. Partono
i
discepoli, a due a due. E la prima parola che portano è il gesto della
loro
comunione, la vittoria sulla solitudine. Partono, forti solo di un
amico e di
una parola. A due a due, perché se è solo, l'uomo è portato a dubitare
perfino
di se stesso. Il primo annuncio consiste in un evento di comunione. Anche la pace
si annuncia a due a due, perché la pace non si può viverla da soli. La
pace è
relazione, comporta almeno un altro, molti altri per essere vera. Meditiamo
queste parole di Papa Francesco e confrontiamoci con il nostro
essere cristiani in missione: «Usciamo, usciamo ad offrire
a tutti la vita di Gesù Cristo… Se qualcosa
deve santamente inquietarci e preoccupare la nostra coscienza è che
tanti
nostri fratelli vivono senza la forza, la luce e la consolazione
dell’amicizia
con Gesù Cristo, senza una comunità di fede che li accolga, senza un
orizzonte
di senso e di vita. Più della paura di sbagliare spero che ci muova la
paura di
rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle
norme che
ci trasformano in giudici implacabili, nelle abitudini in cui ci
sentiamo
tranquilli, mentre fuori c’è una moltitudine affamata e Gesù ci ripete
senza
sosta: “Voi stessi date loro da mangiare” (papa
Francesco). Signore, ti prego di
donarmi luce per discernere, coraggio per parlare, forza per amare.
Aiutami a
essere nel mio quotidiano un testimone fedele del tuo amore, un
ambasciatore
della tua pace e un portatore di speranza. Amen! Impegno: Domandiamo
senza sosta la grazia di essere discepoli pregando perché Dio abiti in
noi e
possa trasparire da noi, affinché altri uomini, incontrandoci, possano
incontrarlo. |
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