PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA CHIESA    CAPPELLA ADORAZIONE PERPETUA   GIARDINO DELLA MISERICORDIA    OASI MADONNA DEL SORRISO
ORARIO SS. MESSE:    FERIALI ore 09.00 - 18.00  -  FESTIVE ore 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
DOMENICA 12 FEBBRAIO 2023
VI DOMENICA TEMPO ORDINARIO ANNO A
1)  Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) 
Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Matteo: (Mt 5, 17-37): “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli. Io vi dico infatti: se la vostra giustizia non supererà quella degli scribi e dei farisei, non entrerete nel regno dei cieli. Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai; chi avrà ucciso dovrà essere sottoposto al giudizio”. Ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geènna. Se dunque tu presenti la tua offerta all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all’altare, va’ prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna a offrire il tuo dono. Mettiti presto d’accordo con il tuo avversario mentre sei in cammino con lui, perché l’avversario non ti consegni al giudice e il giudice alla guardia, e tu venga gettato in prigione. In verità io ti dico: non uscirai di là finché non avrai pagato fino all’ultimo spicciolo! Avete inteso che fu detto: “Non commetterai adulterio”. Ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel proprio cuore. Se il tuo occhio destro ti è motivo di scandalo, cavalo e gettalo via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo venga gettato nella Geènna. E se la tua mano destra ti è motivo di scandalo, tagliala e gettala via da te: ti conviene infatti perdere una delle tue membra, piuttosto che tutto il tuo corpo vada a finire nella Geènna. Fu pure detto: “Chi ripudia la propria moglie, le dia l’atto del ripudio”. Ma io vi dico: chiunque ripudia la propria moglie, eccetto il caso di unione illegittima, la espone all’adulterio, e chiunque sposa una ripudiata, commette adulterio. Avete anche inteso che fu detto agli antichi: “Non giurerai il falso, ma adempirai verso il Signore i tuoi giuramenti”. Ma io vi dico: non giurate affatto, né per il cielo, perché è il trono di Dio, né per la terra, perché è lo sgabello dei suoi piedi, né per Gerusalemme, perché è la città del grande Re. Non giurare neppure per la tua testa, perché non hai il potere di rendere bianco o nero un solo capello. Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno».”

3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola

4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: “«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.”. Gesù non contrappone alla Legge una super-legge migliore, ma svela l’anima della legge. Gesù non è più accondiscendente: semplicemente porta la norma avanti, la porta a pienezza.

Il Vangelo non è un manuale d’istruzioni, con norme e leggi già definite nei particolari e solo da applicare. La bellezza ma anche la difficoltà del Vangelo è che ci invita a pensare con la nostra testa, stimola la nostra coscienza, ci chiama alla responsabilità del nostro vivere senza delegare a un legislatore esterno.

Gesù fa una cosa semplicissima: riprende a uno a uno i precetti e ne svela il senso profondo, eliminando ciò che le tradizioni umane avevano aggiunto. Gesù non sta invitando a rispettare più norme e precetti. Il mondo giudaico aveva già una casistica articolatissima, fatta da ben 613 precetti della legge. Impossibile fare di più in senso quantitativo. Il “di più” che Gesù chiede è nella qualità del nostro modo di metterci davanti alle sue leggi. È sulla qualità della nostra fede che dobbiamo misurarci.

«Avete inteso che fu detto (…) Ma io vi dico». Come a dire: finora si è fatto così, però d’ora in poi non sarà più sufficiente. La prima antitesi riguarda l’omicidio, cioè la soppressione ingiusta della vita di qualcuno. Gesù va alla radice dell’omicidio, cioè a ogni atteggiamento che può condurre a un gesto estremo. La seconda antitesi riguarda l’adulterio. Per adulterio si considerava quello tra una donna sposata o promessa sposa e un uomo che non fosse suo marito. L’offesa era fatta al marito legittimo e doveva essere punita con la morte di entrambi i colpevoli. La terza antitesi riguarda ancora il matrimonio. Gesù ammette il ripudio solo in caso di unione illegittima.

La quarta antitesi riprende il testo di Levitico 19,12 che vietava esplicitamente di giurare il falso utilizzando il nome di Dio. Abbiamo bisogno di un’igiene delle parole: «Sia invece il vostro parlare: “sì, sì”, “no, no”; il di più viene dal Maligno». Dio spesso è tirato in mezzo per cose e situazioni che non centrano molto con Lui, e le nostre idee diventano teologie che travestiamo di devozione. Il parlare del credente deve essere chiaro e asciutto senza la preoccupazione di tenere contenti tutti. Il cristiano sa dire Sì e No davanti alla verità o alla menzogna, misura le parole perché sa il suo potere distruttivo. Il cristiano parla poco, e quando lo fa, è solo per dire il bene. E se è costretto a dire il male? Lo fa con misericordia, se necessario anche con il silenzio. Chi parla poco e bene rende più efficace ciò che dice. Non giustifichiamoci perché non abbiamo ucciso. Chiediamoci piuttosto quanta vita è passata nei nostri gesti, nelle nostre parole, nelle nostre scelte quotidiane. Quanto amore si è moltiplicato e condiviso tra le nostre mani. Esistono molti modi di uccidere. Certe parole e certi silenzi sono più affilati della spada. Certe distanze sono più letali di un proiettile. Non sentiamoci con la coscienza a posto perché non abbiamo rubato. Chiediamoci piuttosto quanto abbiamo saputo donare, come ci siamo messi in gioco nelle relazioni, quanto amore abbiamo investito negli incontri che la vita ci ha offerto. Chiediamoci che ne abbiamo fatto dell’amore di cui siamo capaci, l’abbiamo moltiplicato nel dono o l’abbiamo fatto marcire nel possesso? Non sentiamoci tranquilli se non abbiamo bestemmiato il nome di Dio. Chiediamoci piuttosto quanto la nostra vita e le nostre parole sono state un inno di lode al Suo amore. Ci sono bestemmie silenziose, cresciute nel rancore e alimentate da delusioni verso un Dio che è solo la proiezione dei nostri bisogni. Quello che Gesù è venuto a donarci non è una legge. Dio non ci obbliga, ci dona e ciò che ci comanda, prima ce l’ha concesso.

·       Mi è mai capitato di uccidere una persona con la calunnia o l'insulto? Il mio occhio o la mia mano sono stati motivo di scandalo? Come è il mio modo di parlare? Ricorro ai giuramenti?

 6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito.

Tante volte, Signore, per dare libero sfogo ai nostri impulsi di una giustizia terra terra, di un amore che tradisce, di una fraternità molto interessata, siamo venuti meno ai tuoi insegnamenti. «Ma io vi dico», e la tua parola risuona in noi, scuote la coscienza e obbliga a guardarci dentro, nel profondo. Aiutaci, Signore, con la forza del tuo Santo Spirito a ritornare al cuore per essere autentici cristiani. Amen!

Impegno: Delicatezza, premura, cura, attenzione, purezza, dono, condivisione, accoglienza, riconciliazione: sono questi gli atteggiamenti che dovremmo coltivare e su cui dovremmo verificare la nostra vita. Perché sono ciò di cui Dio si serve per raggiungere il mondo e farsi conoscere.
 
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