PARROCCHIA SAN GABRIELE DELL'ADDOLORATA

      

ORARIO SS. MESSE:    FERIALI ore 09.00 - 18.00  -  FESTIVE ore 09.00 - 10.30 - 12.00 - 18.00
  DOMENICA 08 GENNAIO 2023
BATTESIMO DEL SIGNORE - ANNO A
1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo Dal Vangelo di Matteo: (Mt 3, 13-17): “In quel tempo, Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui. Giovanni però voleva impedirglielo, dicendo: «Sono io che ho bisogno di essere battezzato da te, e tu vieni da me?». Ma Gesù gli rispose: «Lascia fare per ora, perché conviene che adempiamo ogni giustizia». Allora egli lo lasciò fare. Appena battezzato, Gesù uscì dall’acqua: ed ecco, si aprirono per lui i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio discendere come una colomba e venire sopra di lui. Ed ecco una voce dal cielo che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento».
3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola
4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.
5) Rifletti: Nella festa del Battesimo del Signore che chiude il ciclo liturgico del Natale, è l’intera Trinità che si manifesta: il Padre che invia il Figlio, il Figlio che si dona nella sua missione per la nostra salvezza, lo Spirito Santo che ci introduce in questo mistero. “Gesù dalla Galilea venne al Giordano da Giovanni, per farsi battezzare da lui” Sono trascorsi trent'anni e il piccolo Gesù è diventato un uomo. Dopo anni di silenzio vissuti fra trucioli e pialle, decide di uscire allo scoperto. È giunto il tempo di rivelare il vero volto di Dio. Dopo millenni di attesa cosa fa? Si mette in fila con i peccatori! Dio ama stupire, sempre. «Tu vieni da me?». Giovanni si aspettava che il Messia si rivelasse a Gerusalemme magari con guarigioni di massa e miracoli a ripetizione per togliere ogni dubbio. Il Messia avrebbe messo ordine con forza e decisione. La gente si fidava di Giovanni. Aveva detto che sarebbe arrivato un Re potente; invece arriva un uomo umile, in fila con i peccatori. Giovanni immagina la fine, parla della durezza del Messia ormai prossimo, Gesù, invece, presenta l'inizio e parla di tenerezza. Insomma, Gesù sceglie una via diversa. In fila con i peccatori al Giordano, crocifisso in mezzo a loro sul Calvario. Gesù, che fino a ieri abbiamo visto essere omaggiato da pastori e re d’Oriente, oggi è in coda con coloro che si ritengono peccatori. Lui, il Messia, colui che chiamerà Dio suo Padre, che insegnerà nelle sinagoghe, si dichiara bisognoso di essere battezzato da Giovanni, di ricevere un battesimo di conversione. Gesù per noi si fa via per accompagnarci al Padre, al suo amore, al suo perdono. Dio e il peccatore non sono distanti come certe tradizioni ci vogliono far credere. Il peccato non ci impedisce di raggiungere Dio. L’incarnazione di Dio ci ricorda ogni giorno che Dio è dalla nostra parte e ci consegna Gesù come l’Amato per eccellenza, perché in Lui possiamo sentirci donne e uomini amati. «Lascia fare per ora». Gesù chiede a Giovanni di non impedirgli di stare accanto all'uomo, di condividere le loro fragilità, le loro sofferenze, il loro dolore. Da quelle acque sporche dei peccati di tutti quelli che si erano fatti battezzare, Gesù inizia il suo cammino. Mentre Gesù prega sulla riva del Giordano i cieli si squarciano, finalmente non sono più inaccessibili. Gesù ha un segreto che col tempo sarà compreso da tutto il mondo. Una voce dal cielo lo svela: «Questi è il Figlio mio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento». Dio in tutto il Vangelo parla solo due volte: qui e nella trasfigurazione. Qui per confermare il Figlio nella sua scelta di servo, nell'episodio della trasfigurazione per rivelare a noi la gloria del Figlio, perché lo ascoltiamo e diventiamo anche noi come lui. Queste parole sono risuonate anche per noi nel giorno del nostro battesimo. Che bello sapere che Dio ama noi come ha amato Gesù, con la stessa intensità, la stessa passione. Per ognuno di noi c'è stata la stessa dichiarazione d'amore: Figlio, amato, mio compiacimento. Per Dio siamo tutti figli unici. Dio ci ama singolarmente, uno a uno, proprio come ogni genitore ama ogni figlio singolarmente. Il battesimo è la dichiarazione d'amore di Dio per noi, si prenderà cura della nostra vita, qualunque cosa accada. Dio ama gratuitamente. Per noi che spesso siamo abituati ad amare, nella speranza di essere amati, questa è davvero una bella notizia. L'amore umano, anche il più grande, pone delle condizioni. Quello di Dio no. Ecco quindi il senso del battesimo di un bambino: indipendentemente da come agirà nella vita, Dio gli ricorda che sarà sempre suo figlio, amato follemente, senza condizioni. Dio non ci ama perché siamo bravi e buoni, ma ci rende bravi e buoni perché ci ama. Giovanni «lo lasciò fare», il cristianesimo è tutto qui: permettere a Dio di amarci, lasciarlo fare, lasciare che il suo amore ci raggiunga. Ci fa bene concludere con le belle parole di papa Francesco: Il battesimo... non è una formalità! È un atto che tocca in profondità la nostra esistenza. Un bambino battezzato o un bambino non battezzato non è lo stesso. Noi, con il Battesimo, veniamo immersi in quella sorgente inesauribile di vita che è la morte di Gesù, il più grande atto d'amore di tutta la storia; e grazie a questo amore possiamo vivere una vita nuova, non più in balìa del male, del peccato e della morte, ma nella comunione con Dio e con i fratelli... Grazie al Battesimo, siamo capaci di perdonare e di amare anche chi ci offende e ci fa del male; riusciamo a riconoscere negli ultimi e nei poveri il volto del Signore che ci visita e si fa vicino. Il Battesimo ci aiuta a riconoscere nel volto delle persone bisognose, nei sofferenti, anche del nostro prossimo, il volto di Gesù. Tutto ciò è possibile grazie alla forza del Battesimo!» Che il Signore ci doni la grazia di riscoprire tanta bellezza, e di vivere ed essere nel mondo suoi veri figli!
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