ORARIO ESTIVO SS. MESSE
FERIALI: ORE 09.00; 18.30

FESTIVE: ORE 09.00; 10.30; 18.30 (ore 19.00 all'Oasi)

DOMENICA 28 AGOSTO 2022

XXII DOMENICA DEL TEMPO ODINARIO ANNO C
1) Invoca lo Spirito Santo perché possa aprire il tuo cuore alla comprensione della Parola.
2) Leggi attentamente il brano del Vangelo
Dal Vangelo di Luca: (Lc 14,1.7-14): “Avvenne che un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo. Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cèdigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». Disse poi a colui che l’aveva invitato: «Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini, perché a loro volta non ti invitino anch’essi e tu abbia il contraccambio. Al contrario, quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti».”

3) Rileggilo più volte per interiorizzare ogni Parola

4) Adesso fai silenzio perché Gesù possa parlare al tuo cuore.

5) Rifletti: Nelle due parabole che Luca ci regala questa domenica, potrebbe sembrare che le indicazioni offerte da Gesù siano semplicemente regole di buona educazione. Ma il maestro, ovviamente, ha un altro obbiettivo: insegnarci la logica nuova e disarmante del Regno di Dio. «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto. Perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: Cedigli il posto! Allora dovrai con vergogna occupare l'ultimo posto». Gesù, approfittando delle circostanze del pranzo, mette sotto la lente di ingrandimento l'atteggiamento presuntuoso dei farisei che fanno a gara per occupare i primi posti. Gesù ci esorta ad avere due atteggiamenti molto importanti per la vita spirituale e anche per i rapporti comunitari: l'umiltà e la generosità disinteressata. Gesù vuole che assumiamo un atteggiamento umile, perché l'umiltà manifesta una disposizione d'animo molto bella, che apre la via all'amore. I peggiori ostacoli all'amore sono proprio la superbia e l'orgoglio, che vogliono avere tutti gli onori per sé. L'umiltà, invece, aiuta moltissimo a progredire nell'amore. Dobbiamo metterci anche noi all'ultimo posto, come ha fatto Gesù, perché l'ultimo posto è quello in cui si manifesta in maniera più pura e più forte la generosità dell'amore. Il maestro ci svela, attraverso la sua vita, che la grandezza si misura dall'amore e non dai primi posti. Il Vangelo propone un cambio radicale: la grandezza sta nel servizio. Se vuoi essere il primo, fatti ultimo a immagine di Cristo che si è fatto servo per amore. La seconda parabola è un invito ad entrare nella logica evangelica della gratuità: dare a coloro che non potranno restituire, dare gratuitamente superando la logica umana del "dare per avere" ed entrare nella logica divina del "dare per amare". Così è Dio. Così ce lo ha raccontato Gesù. Lui è amore gratuito e incondizionato, e noi siamo i poveri, storpi, zoppi, ciechi invitati al suo banchetto d'amore. “Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici né i tuoi fratelli né i tuoi parenti né i ricchi vicini”. Belli questi quattro gradini del cuore in festa, quattro segmenti del cerchio caldo degli affetti: amici, fratelli, parenti, vicini; non invitarli, perché poi anche loro ti inviteranno e il cerchio si chiude nell'eterna illusione del pareggio tra dare e avere. “Quando offri un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti.” Ecco di nuovo quattro gradini, quelli che ti portano oltre il cerchio del sangue, oltre il piacere della reciprocità. Invita questi strani commensali, e non perché tu ne hai bisogno ma perché loro ne hanno bisogno. E tu sarai beato perché agisci come agisce Dio, perché vivere è dare. La felicità ha sempre a che fare con il dono. Questo è il divino vangelo, vangelo da Dio e non da uomini, che mette a soqquadro la logica del tornaconto. Umiltà e generosità contraddistinguono un vero uomo, e a maggior ragione un cristiano per due motivi. Primo, perché così ha fatto Gesù, il quale si è umiliato nascondendo la sua divinità sotto le misere spoglie umane, ed è stato generoso tanto da dare per noi la sua stessa vita. Secondo, perché il cristiano si fida delle sue promesse, in particolare quelle comprese nel Vangelo di oggi: "Chi si umilia sarà esaltato" e "Riceverai la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti", cioè nella vita eterna. • Il mio modo di vivere, di relazionarmi con gli altri e il mio comportamento segue le norme evangeliche di Gesù? • La gratuità è lo stile con cui vivo: amo gratis, senza condizioni non aspettando niente in cambio?

6) Prega: Trasforma in propositi e in preghiera le riflessioni che lo Spirito ti ha suggerito. Gesù, in questo Vangelo ci chiedi l’umiltà e la mitezza, ci inviti a non considerarci superiori agli altri, a trattare ogni persona con rispetto e bontà, a donare senza attendere il contraccambio, ad aiutare senza secondi fini, a spenderci senza mormorare, proprio come hai fatto tu. La tua parola ci indica un altro modo di vivere che non è quello della nostra società. Aiutaci, Signore, con la forza del tuo Santo Spirito, a cambiare il nostro atteggiamento. Amen!

7) Impegno: Scegliamo lo stile di vita dell'umiltà, per essere come Gesù e in quest'ultima domenica di agosto lasciamoci riscaldare dal suo amore e confidando in lui apriamoci a chi ci è accanto con amore, comprensione e tenerezza.
LA RIFLESSIONE SULLA PAROLA DI DIO, a cura di P. Tonino
 

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